La Storia
La storia della scuola
L’Istituto di Istruzione Superiore dell’isola d’Ischia ingloba progressivamente la succursale dell’istituto “Isabella d’Este” di Napoli, la succursale dell’Istituto Nautico “Caracciolo Da Procida” di Procida e l’Istituto professionale noto sull’isola come “Meccanico-termico”. Dal verbale di deliberazione di Giunta comunale della Città di Ischia della seduta del 17/01/2008, si evince che l’Istituto di Istruzione Superiore dell’Isola d’Ischia ha presentato richiesta all’Ufficio Scolastico Provinciale di Napoli per intitolare l’Istituto a Cristofaro Mennella (1907-1976), richiedendo altresì il parere del Comune di Ischia in merito a tale intitolazione. Nel medesimo verbale, la giunta comunale ha ritenuto tale iniziativa meritevole di attenzione esprimendo parere favorevole in quanto Cristofaro Mennella è stato uomo di cultura, insigne educatore, scienziato e climatologo dell’Isola d’Ischia.
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Gennaio 2008
Intitolazione Cristofaro Mennella
Chi è Cristofaro Mennella? Cristofaro Mennella nacque a Casamicciola Terme il 17 febbraio del 1907. Apparteneva ad una famiglia di naviganti, il padre era capitano, e fu naturale per lui iscriversi all’istituto Tecnico Nautico di Procida ma le sue condizioni fisiche, era un tipico albino con difficoltà visive di giorno, non gli consentirono di seguire le orme degli avi sulle navi. Incominciò a manifestarsi nel Mennella la volontà di autodidatta cioè di formarsi da solo, capacità che poi lo ha accompagnato in tutto il corso della sua vita: studiando da solo, infatti, consegue a solo 17 anni l’abilitazione magistrale e subito insegna nelle Scuole elementari di Casalvelino nel basso Cilento; nel 1938 decide di iscriversi a matematica e per questo da privatista consegue la maturità classica; nel 1942, 4 anni dopo, consegue la laurea in Matematica. La combinazione di preparazione classico-scientifica gli consente di spaziare dal campo umanistico e classico a quello tecnico scientifico della matematica. Nel 1942-43, subito dopo la laurea, con il contributo di insigni scienziati e tecnici, quali il prof. Carnera, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, il prof. Eredia segretario della Società Meteorologica Italiana, il prof . Imbò, direttore dell’Istituto di Fisica Terrestre dell’Università di Napoli e direttore dell’Osservatorio Vesuviano, propone il ripristino dell’Osservatorio Geofisico di Casamicciola fondato nel 1885 all’indomani del disastroso terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883 . L’Osservatorio di Casamicciola è riaperto nel 1951 con il Mennella nominato ufficialmente Direttore dell’Osservatorio Geofisico dall’Ufficio Centrale di Meteorologia. Il 20 luglio 1944 , durante la seconda guerra mondiale, il Mennella propone anche la nascita di un Centro Studi sull’Isola d’Ischia articolato in 4 sezioni: storico-letteraria, artistica, geofisica e idrologico –medica. Il Mennella è chiamato alla vicepresidenza di questo centro nel 1958 e poi alla presidenza nel 1968, carica che occupa fino alla morte. Mennella è molto attivo anche nel settore della climatologia nazionale. Per una sua iniziativa di luglio 1957, viene istituita la trasmissione televisiva della carta quotidiana delle previsioni del tempo preparata dall’Aeronautica militare con i dati delle varie stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale. Il Mennella fu socio della Società Astronomica Italiana, di quella Geofisica e Meteorologia, di quella Geografica Italiana, dell’Associazione Medici Italiana di Idroclimatologia, della Società Italiana per il progresso delle Scienze e della Società di Astronautica Italiana. PRODUZIONE SCIENTIFICA La produzione scientifica del Mennella si può suddividere in tre gruppi: Il primo gruppo comprende lavori a carattere scientifico-divulgativo sui temi più svariati dello scibile manifestando una indubbia capacità di sintesi. Tra questi lavori ricordiamo: 1) L’energia atomica a servizio dell’umanità in tre volumi di oltre 1000 pagine nei quali il lettore è piacevolmente condotto dai primordi dell’atomistica alle più recenti applicazioni dell’energia atomica nell’industria, nell’agricoltura, nella medicina, nell'elettronica 2) Missili e satelliti, prime tappe dell’astronautica; 3) La vita nell’Universo 4) Luci ed ombre tra i monti siderei 5) Dalla Terra alle stelle Il secondo gruppo di lavori comprende la raccolta di dati meteorologici. In particolare “Il Clima d’Italia”, tre poderosi volumi che rappresentano il primo lavoro esauriente sulla caratterizzazione climatica dell’Italia. In questa poderosa opera il Mennella mostra tutta la sua passione e laboriosità nel raccogliere, catalogare, discutere con senso critico e analizzare statisticamente i cataloghi dei numerosi osservatori Italiani. Il prof. Murri dell'Università di Camerino sulla rivista Universo nel 1968 affermava: ”La nuova opera del Mennella offre finalmente agli studioso italiani e stranieri una completa ed esauriente analisi del clima di questo nostro paese mediterraneo, così ricco di manifestazioni meteorologiche, sì diverse, spesso contrastanti, sempre mutevoli con rapidità e tali da porlo tra quelli più altamente interessanti nel campo della climatologia”. Il terzo gruppo di lavori comprende lavori, soprattutto di Meteorologia e Climatologia, pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche dell’epoca, quali Geofisica e Meteorologia, organo di stampa della Società di Geofisica e Meteorologia, il Bollettino della Società Geografica Italiana, la Rivista della Meteorologia Aeronautica , il Rendiconto dell’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche della Società Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti.. Per esempio nel lavoro “La previsione delle disponibilità idriche estive nel napoletano” stabilisce un criterio per le previsioni delle precipitazioni estive nel napoletano a partire dalla serie ultrasecolare dell’Osservatorio di Capodimonte. Nel lavoro “Sulla scelta della distribuzione udometrica annuale ai fini delle ricerche sugli andamenti eccezionali, pubblicato su Geofisica e Meteorologia, il Mennella ritiene opportuno fissare l’annata pluviometrica con inizio a settembre e fine all’agosto successivo, ripartendo poi questo intervallo in semestri e fasi caratteristiche. In questo modo riesce a mettere in evidenza correlazioni e tendenze utili per la previsione. In un altro gruppo di lavori, il Mennella si occupa del clima d’Ischia In particolare nel lavoro “Ischia gemma climatica d’Italia” il Mennella mette in evidenza la particolare mitezza del clima d’Ischia e un insospettabile fenomeno di inversione rispetto a a quanto generalmente avviene in altre regioni che si verifica ad Ischia circa l’andamento della pioggia. L’inversione consiste nel fatto che la quantità annuale di pioggia per il versante esposto ai venti meridionali, apportatori di pioggia, è sensibilmente inferiore a quella del versante al riparo dei detti venti. Numerose sono le iniziative che lo videro protagonista nella difesa della terra natia in tutti i campi. Ma il Mennella affrontò anche svariati problemi di natura non squisitamente meteo-climatica riguardante Ischia traendo conclusioni sempre lucide. Così nel 1970 indicò nuove prospettive per la soluzione della viabilità primaria isolana; affrontò le lo studio delle condizioni ecologiche e delle colture più appropriate e più redditizie di Ischia, affrontando anche il problema della floricultura industriale dell’Isola. La caratterizzazione climatica dell’isola d’Ischia è complicata dalla sua orografia molto tormentata. L’unica caratterizzazione climatica dell’isola attualmente disponibile è quella del Mennella insigne climatologo ischitano, sulla base delle sue elaborazioni effettuate presso le seguenti stazioni di monitoraggio, funzionanti in intervalli diversi: a)Casamicciola, sul versante Nord dell’Isola, a ridosso dell’Epomeo, sulla sommità della collina della Sentinella ad una quota di 126 m sul mare, esposta ai venti del I e del IV quadrante e parzialmente a quelli del III quadrante e funzionante nei periodi 1898-1901 e 1927-1942. b)Porto d’Ischia, sul versante Nord Est dell’isola, ad una quota di 35 m sul mare, esposta ai venti del I quadrante e funzionante nei periodi 1888-1897 e 1903-1926 per la misura delle precipitazioni, nel periodo 1888-1917 per la misura della temperatura dell’aria e nel periodo 1903-1907 per la misura dell’umidità relativa. c) Punta Imperatore, sul promontorio omonimo, sul versante Sud Ovest dell’Isola, ad una quota di 234 m sul mare, completamente esposta ai venti del II, III e IV quadrante e funzionante nel periodo 1922 -1945 per la misura delle precipitazioni e nei periodi 1916-1926 e 1945-1949 per la misura dell’intensità e direzione del vento.
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Settembre 2023
Centenario della Fondazione “Casa Giuseppina”
discorso tenuto il 30.09.2023 dalla Dirigente dell’I.I.S. “C. Mennella, Giuseppina Di Guida, il 30.09.2023 nella Basilica “S. Maria di Loreto” in Forio Saluto le autorità religiose e civili qui presenti, i miei colleghi dirigenti scolastici, i docenti e gli studenti che hanno voluto rendere omaggio alla Fondazione Casa Giuseppina, di cui ricorre quest’anno il centenario della sua fondazione. Saluto i fedeli e i cittadini di Forio che sono oggi intervenuti , richiamati da un evento che rende onore alla memoria di un illustre cittadino nativo di Forio, il Cardinale Lavitrano , e al tempo stesso mette in luce la grande azione benefica della Fondazione. Ringrazio il Presidente di Casa Giuseppina e tutti il consiglio di amministrazione della Fondazione per avermi invitata a prendere la parola in un momento così solenne. L’Istituto “Cristofaro Mennella” , che dirigo da 8 anni , è articolato in tre plessi scolastici ubicati nei Comuni di Ischia e Forio, ma la sede storicamente più significativa per continuità sul territorio isolano è sicuramente il plesso di Forio , da decenni ospitato nell’edificio messo a disposizione dalla Fondazione “Casa Giuseppina” e donato alla Fondazione dal Cardinale Luigi Lavitrano . Nel mio intervento cercherò di tracciare per grandi linee la storia della scuola di avviamento professionale “Casa Giuseppina” fino ad oggi e al tempo stesso cercherò di rispondere ad una domanda che considero importante per chi si occupa di educazione dei giovani. La domanda è : come e perché nacque nel Cardinale Luigi Lavitrano la volontà di donare un bene di famiglia, la casa natia, perché fosse il luogo per avviare un’educazione popolare, per le donne e di carattere professionalizzante? Vengo alla storia……Quella della Scuola di Avviamento "Casa Giuseppina", poi denominata "S. Luisa di Marillac"', in seguito S. Caterina da Siena, inizia nel 1936 ; quella della Scuola Media Parificata "Casa Giuseppina" va dal 1951 al 1962 e termina con la nascita della Scuola Media Unificata “S. Caterina da Siena” nel 1963. La Scuola di Avviamento Professionale Femminile, venne istituita privatamente nel maggio 1936 dall'Opera Pia “Casa Giuseppina.” Nella primavera del 1937, precisamente il 13 giugno 1937, alla presenza di tutte le Autorità isolane, venne posta la prima pietra per dare inizio alla costruzione dei locali di un edificio, realizzato a spese del Cardinale, per le giovani alunne, questo all'inizio era costituito da tre aule scolastiche e da tre sale per le esercitazioni. L'Opera Pia Casa Giuseppina, per l'assistenza ai poveri e agli orfani, era stata creata dal Cardinale Luigi Lavitrano, in memoria di sua madre Giuseppina, nella casa paterna, situata in via Roma n° 45, oggi intitolata al fondatore. La scuola di Avviamento, esclusivamente femminile, aveva lo scopo «di preparare le giovanette all'esercizio delle professioni proprie della donna e al buon governo della casa», durava tre anni, al termine dei quali si conseguiva il diritto di accesso alla Scuola Professionale femminile, di altri tre anni, e al Magistero Professionale per la donna, di due anni. Questo percorso di studi della durata di otto anni complessivi, permetteva di ottenere l'abilitazione all'insegnamento dell'Economia Domestica nelle scuole medie di Avviamento. La scuola di Avviamento, nei piani delle riforme scolastiche del Ministro Gentile prima, ma ancora di più del Ministro Bottai, che nel 1939 aveva redatto la Carta della Scuola Fascista, era destinata ai figli delle famiglie più povere, che avevano così la possibilità, dopo aver completato la quarta elementare, di far apprendere, ai maschi, un mestiere, e di preparare le ragazzine a quei compiti che avrebbe richiesto loro la vita familiare o un eventuale ruolo di educatrici. Ecco perché la scuola di Avviamento destinava molto spazio, accanto all’Italiano, alla Matematica, alla Storia e alla Geografia, alle attività pratiche, quali il ricamo, la cucina, il giardinaggio, i lavori "donneschi" che si svolgevano nei laboratori. Lo stesso Cardinale, nell'agosto del 1939, informava la popolazione dell'istituzione della nuova scuola attraverso un manifesto nel quale sono riportati i fini, la durata, l'organizzazione, le tasse da pagare e tutte le informazioni necessarie. Non fu facile convincere le famiglie isolane degli anni Trenta, a mandare le figlie a scuola e tuttavia l’impresa riuscì. Non era impresa facile convincere i genitori della necessità di dare un’ istruzione più adeguata e completa alle proprie figlie. Per la prima volta in quegli anni, a Forio, si cercò di aprire una strada nuova nell'abbattimento di quegli ostacoli che impedivano alle donne del tempo di progettare un futuro diverso, in cui poter aspirare a svolgere una professione o un'attività esterna all'ambito familiare. Il disagio economico per molti, ma anche una sorta di arretratezza culturale per i più, condizionavano il destino di molte fanciulle, costrette ad un ruolo di aiuto domestico in attesa di un marito. Le opportunità di cambiamento si concretizzano a Forio nei locali dell'Opera Pia “Casa Giuseppina”. Gradualmente, anno dopo anno, il numero delle iscritte aumentò, pur con diverse oscillazioni dovute alle molte difficoltà del periodo storico: il fascismo, la seconda guerra mondiale, il dopoguerra. Nei primi anni il numero delle alunne fu molto ridotto: nel 1937-38 le alunne erano in totale 19, distribuite tra le tre classi. Nell'anno scolastico 1939-40, quando la scuola diventa Regia e funzionò anche l'istituto Professionale, le alunne frequentanti erano diventate 68. Giungevano dai diversi comuni dell'isola e alcune anche da altre regioni meridionali. Queste ultime erano ospiti della Opera Pia “Casa Giuseppina” ad esse era offerta anche la possibilità di risiedere nel Convitto. Nel 1940 furono organizzate, privatamente, in prosieguo della scuola Professionale, due classi di Magistero per la donna. In questo modo le ragazze che volevano completare gli studi, non dovevano più recarsi a Palermo dove il Cardinale, nel 1932, aveva istituito il primo Magistero femminile. Per queste alunne l’Opera Pia Casa Giuseppina mise a disposizione borse di studio per la durata di due anni e ottenne facilitazioni nelle spese dei trasporti. Nella lettura dei documenti di Archivio, grande interesse ha suscitato in me l’elenco delle esercitazioni a cui le alunne partecipavano sia nella Scuola di Avviamento sia nella Scuola Professionale, tutte rispondenti alle attività caratteristiche del territorio: la coltura della vite, l’industria del vino, la pesca e la caccia. Giardinaggio e apicoltura, esercitazioni di cucito in bianco, sul grosso e sul fino, esecuzione a mano dei punti più comuni di occhielli, di orli, di attaccatura di merletti, di crespe, modo di cucire e rifinire la biancheria di lusso; il taglio e la confezione di facili capi di biancheria personale e per neonato; ricami semplici in bianco e a colori; lavori d’ intaglio: punto inglese, punto in seta, punto raso, punto palestrina, punto nodi, punto stuoia, punto Parigi, eseguiti su motivi studiati e disegnati dalle alunne stesse e adatti per oggetti di uso personale e casalingo; ricami stile ‘900 stoffa su stoffa; rammendo e rattoppo; lavori con ferri e con l’uncinetto: scarpette, guanti, vestiti, camicette, centrini, borse da lavoro, cuscini da salotto ed porta camicia da notte . I prodotti realizzati dalle ragazze venivano esposti alla mostra di Oltremare , in occasione della Giornata della Tecnica, che ricorreva il 2 giugno, e in mostre locali. Nella proposta didattica della scuola di Forio vi era dunque grande attenzione ai prodotti locali, al patrimonio culturale, all’artigianato, al saper fare e alla didattica laboratoriale, oggi di nuovo riproposti in una veste rinnovata dai documenti ministeriali, soprattutto nella istruzione tecnica e professionale, come direttrici fondamentali delle scuole italiane. A Forio dunque, grazie all’azione educativa delle scuole che facevano capo alla Fondazione le ragazze venivano accompagnate nella loro crescita umana e culturale e potevano scegliere in quali settori della vita della comunità impegnare la propria intelligenza e le proprie abilità La Scuola di Avviamento professionale durante la seconda guerra mondiale partecipò al clima di mobilitazione generale donando beni alla Nazione, in genere donando materiali poveri (lana o alimentari), e si spopolò per ovvie ragioni, ma e dopo l’armistizio del ’43 riprese con una certa regolarità. Dopo il ventennio fascista il 4 dicembre del 1944 il Provveditore, sulla base del Regio Decreto del 20 gennaio 1944, dispose l'abrogazione delle disposizioni razziali contro gli Ebrei, che da questo momento vennero equiparati agli altri studenti in tutti i diritti. La Direttrice della Scuola di Avviamento di Forio rispose subito che nella sua scuola non erano mai state applicate le passate disposizioni razziali. Una dichiarazione che fa onore alla Direttrice e al corpo docente e indica il profondo rispetto per le diversità e la mission dell’inclusione praticata dalla scuola di Forio anche negli anni delle persecuzioni razziali. Nei primi anni Sessanta vennero chiuse le scuole di Avviamento professionale, sia maschili che femminili, nel 1962 nacque anche a Forio la Scuola Media Unificata, espandendosi subito con analogo istituto anche nella frazione di Panza. Intanto nei locali della Fondazione “Casa Giuseppina” continuava con successo la formazione professionale per le ragazze. Negli anni ’70. l’istituto Nautico ottenne dal Comune di Forio i locali in via Verde e nel 2008 i due istituti di Forio vengono intitolati alla memoria dello scienziato “Cristofaro Mennella”, inglobando anche il plesso scolastico di Casamicciola Terme che ospitava il professionale Assistenza e Manutenzione Tecnica. Numerose generazioni di docenti hanno vissuto il clima speciale che caratterizza la relazione educativa all’interno delle aule di “Casa Giuseppina”, un clima che si è mantenuto inalterato per quasi un secolo, al punto tale che pur avendo la possibilità di ottenere il trasferimento in altri istituti , in molti hanno scelto di operare in questa sede fino al termine della carriera di docenti. Questa, in estrema sintesi, l’evoluzione della Scuola di avviamento professionale fino all’attuale realtà dell’istituto “Cristofaro Mennella” che è oggi considerato dal M.I.M. la scuola più complessa dell’isola d’Ischia, per la varietà e specificità di indirizzi di studio (Tecnico Nautico, Tecnico Turistico, Tecnico Servizi Energetici, Professionale SAS con corsi sia diurni che per adulti) per le caratteristiche dell’utenza e della sua offerta formativa. Vengo ora alla domanda di fondo : come e perché nacque nel Cardinale Luigi Lavitrano la volontà di donare un bene di famiglia, la casa natia, perché fosse il luogo per avviare un’educazione popolare, rivolta alle donne e di carattere professionalizzante? Sicuramente la sua profonda umiltà e generosità ebbero un ruolo determinante. Sicuramente la nostalgia per la sua Forio lo spingeva a realizzare anche qui ciò che realizzava altrove: sono numerosissimi gli asili, le scuole e gli orfanotrofi sorti negli anni e nei luoghi in cui esercitò la Sua azione Pastorale. Ma c’è di più. Il Cardinale Lavitrano sin dai primi anni del Suo sacerdozio fu un docente di grandi qualità , come attestano i suoi numerosi allievi. Una vocazione certamente non innata all’insegnamento, ma scoperta gradualmente negli anni grazie all’incontro con la cultura e con il Vangelo, che fecero di Lui la persona che conosciamo. Il suo sguardo di religioso e di maestro si pose su chi non aveva voce per rivendicare i suoi diritti, su chi era stato relegato dalla storia a restare a vivere ai margini della società, su chi aspira va ad una vita dignitosa nonostante le avverse circostanze familiari ed economico-culturali, oggi denominate “povertà educative”. Nacque così la meravigliosa esperienza educativa di “Casa Giuseppina” che continua tutt’oggi con nuove sfide , grazie all ‘impegno costante del Presidente della Fondazione, il Comandante Francesco Irace , e alle competenze dell’intera comunità professionale dell’Istituto “Cristofaro Mennella” che mi onoro di dirigere . Grazie tutti per l’attenzione. dott.ssa Giuseppina Di Guida Dirigente Scolastica dell’I.I.S. “Cristofaro Mennella”.
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